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Di: Domenico
Non conosco bene le logiche del mercato dell'arte e men che meno della fotografia (nonostante abbia sperimentato questo mondo), tuttavia so una cosa: quando decido di andare a cinema per vedere un...
View ArticleDi: Carlo
Concordo con quello che dice il fotocrate ma direi che c'è molto poco da meravigliarsi: se l'orinatoio firmato da Duchamp viene considerato l'opera del novecento...
View ArticleDi: liveon35mm
ma no, basta spostare in avanti l'ago della storia. L'arte, soprattutto quella concettuale, da decenni si e' ormai emancipata dall'estetica dell'oggetto per spostarsi sull'estetica dell'idea. E sempre...
View ArticleDi: Carlo
@liveon35mm: non ho le competenze per poter discettare di arte concettuale ma continuo a pensare che la differenza di valore "mercantile" tra un orinatoio propriamente detto ed uno firmato...
View ArticleDi: Guido Masi
Michele, mi meraviglia la tua sorpresa in questo blog ma il mercato commerciale funziona così (in tutti i settori). Se Totti scrive un libro (sì hai letto bene) lo comprano in milioni perchè l'ha...
View ArticleDi: liveon35mm
Per questo esiste Blurb, Guido, ci si tolgono soddisfazioni (clicca sul mio nome :-) Si conosco la storia Carlo, ma cio' non scalfisce minimamente il valore di Modigliani o dell'orinatoio di Duchamp o...
View ArticleDi: Fabiano Avancini
L'arte è una realtà generata da un flusso economico. Sono investimenti fatti non sull'opera (anche si, la bellezza non ha barriere) quanto sulla possibilità l'investimento si mantenga e si rivaluti....
View ArticleDi: Michele Smargiassi
Il problema dell'orinatoio, relativamente a questa discussione, non c'entra molto: non conta che sia un oggetto banale promosso a opera d'arte: la teoria dell'objet trouvé fa ormai parte della storia,...
View ArticleDi: Michele Smargiassi
@fabiano oooops.: non è lo zio di Adams. Earl è lo zio della signora Walton. Ambiguità dei pronomi possessivi italiani. Il Fotocrate
View ArticleClik here to view.
Di: Fabiano Avancini
@ Michele Sempre di zio si tratta! E' quindi un semplice errore di attribuzione di una fotografia, magari gliele ha stampate zio Adams, o comunque nulla toglie al valore dell'opera di Adams, che non...
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Di: Domenico
Non conosco bene le logiche del mercato dell'arte e men che meno della fotografia (nonostante abbia sperimentato questo mondo), tuttavia so una cosa: quando decido di andare a cinema per vedere un...
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Concordo con quello che dice il fotocrate ma direi che c'è molto poco da meravigliarsi: se l'orinatoio firmato da Duchamp viene considerato l'opera del novecento...
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ma no, basta spostare in avanti l'ago della storia. L'arte, soprattutto quella concettuale, da decenni si e' ormai emancipata dall'estetica dell'oggetto per spostarsi sull'estetica dell'idea. E sempre...
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@liveon35mm: non ho le competenze per poter discettare di arte concettuale ma continuo a pensare che la differenza di valore "mercantile" tra un orinatoio propriamente detto ed uno firmato...
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Michele, mi meraviglia la tua sorpresa in questo blog ma il mercato commerciale funziona così (in tutti i settori). Se Totti scrive un libro (sì hai letto bene) lo comprano in milioni perchè l'ha...
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Per questo esiste Blurb, Guido, ci si tolgono soddisfazioni (clicca sul mio nome :-) Si conosco la storia Carlo, ma cio' non scalfisce minimamente il valore di Modigliani o dell'orinatoio di Duchamp o...
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L'arte è una realtà generata da un flusso economico. Sono investimenti fatti non sull'opera (anche si, la bellezza non ha barriere) quanto sulla possibilità l'investimento si mantenga e si rivaluti....
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Il problema dell'orinatoio, relativamente a questa discussione, non c'entra molto: non conta che sia un oggetto banale promosso a opera d'arte: la teoria dell'objet trouvé fa ormai parte della storia,...
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@fabiano oooops.: non è lo zio di Adams. Earl è lo zio della signora Walton. Ambiguità dei pronomi possessivi italiani. Il Fotocrate
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@ Michele Sempre di zio si tratta! E' quindi un semplice errore di attribuzione di una fotografia, magari gliele ha stampate zio Adams, o comunque nulla toglie al valore dell'opera di Adams, che non...
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